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Lacoste: il potere del pittogramma

Lo storico coccodrillo è una lezione di branding

Lo chiamavano il Coccodrillo

Ti affibbiano un soprannome e non te lo levi più di dosso...nel senso letterale del termine! È quello che è successo a una stella del tennis, che nonostante il prematuro abbandono del campo da gioco, è riuscita comunque a brillare diventando una autentica icona. 

La storia del "Coccodrillo" René Lacoste, non è solo affascinante, ma è anche uno spunto perfetto per parlare del potere del brand, e dell'importanza del pittogramma, che nel suo caso brilla di luce propria da oltre settant'anni. 

Tutto iniziò con un soprannome che i giornalisti americani dettero a René Lacoste - “The Crocodile”, non solo per la sua instancabile determinazione in campo, ma anche in riferimento ad una scommessa con il capitano della squadra francese, che gli avrebbe regalato una valigia in pelle di coccodrillo in caso di vittoria.

Il disegno originale di Robert George

René non vinse mai quella borsa, ma fu talmente orgoglioso di quel soprannome da convincere l'amico e illustratore Robert George a disegnare nel 1927 il primo schizzo del Coccodrillo: un rettile stilizzato, con la bocca aperta, rivolto verso destra, che fu ricamato sulle tasche delle sue giacche da tennis.

Quel piccolo dettaglio divenne il primo esempio di branding sartoriale nella storia dello sport.

La nascita della polo Lacoste insieme a André Gillier

Purtroppo un'insufficienza cardiaca costrinse René a ritirarsi all'apice della carriera, ma il Coccodrillo non poteva stare lontano dal mondo del tennis. Ne inventò di tutti i colori: dal lanciapalle, alla prima racchetta da tennis in metallo, fino ad una nuova maglietta da tennis, ovvero un incrocio fra una camicia e una t-shirt, concepita per dare più comfort e libertà di movimento agli atleti in campo, rispetto alla classica camicia a maniche lunghe. 

Quest'ultima che apparentemente sembrava l'idea più banale, si rivelò invece quella vincente. Con il sostegno di André Gillier, uno degli industriali tessili più influenti di Francia, nel 1933 fondò La Société Chemise Lacoste, che dette i natali alla prima polo Lacoste L.12.12, dove:

  • L stava per "Lacoste",
  • 1 indicava il tessuto piqué petit,
  • 2 il modello a manica corta,
  • 12 il numero di prototipi necessari per arrivare al prodotto finale.

Ma la polo Lacoste non era un capo anonimo. Il Coccodrillo ricamato in evidenza sul petto, diventando simbolo, firma e identità. Non era solo una decorazione: rappresentava la personalità del fondatore e la forza di un brand nuovo e rivoluzionario.

La rivoluzione del pittogramma in evidenza

Per la prima volta nella storia della moda, un logo e nello specifico un pittogramma compariva in evidenza su un capo di abbigliamento. Fino a quel momento, i loghi erano appannaggio esclusivo delle etichette interne. 

Lacoste fu il primo a portare il suo pittogramma in bella vista, trasformandolo in simbolo di appartenenza, di stile e di esclusività.

Il Coccodrillo era una firma, un'affermazione visiva del brand. Un gesto audace che anticipò di decenni la logica del logo come status symbol.

Con quel coccodrillo ricamato sul petto, René Lacoste apriva una nuova era per la moda e per la comunicazione visiva del brand.

L’importanza del pittogramma nel branding

Nel mondo del branding, il pittogramma è un elemento fondamentale: è la parte del logo che si imprime nella mente delle persone ancora prima del nome

Per questo deve essere semplice, evocativo, riconoscibile in ogni contesto.

Il Coccodrillo Lacoste è tutto questo e il suo valore è amplificato dal fatto che negli anni non è mai cambiato . Mentre molti brand hanno modificato i propri loghi per inseguire le mode, Lacoste ha scelto di rimanere fedele alle sue origini, lasciando che fosse la sua storia a parlare.

Perché un logo non dovrebbe mai essere stravolto

Cambiare logo equivale, nel mondo visivo, a cambiare volto. E come ogni volto, anche il logo costruisce fiducia e riconoscibilità nel tempo. 

Lacoste lo sa bene: quel Coccodrillo ha permesso al brand di costruire una reputazione solida, rendendolo un riferimento di stile intergenerazionale, che va oltre le mode. Non a caso all-over-the world la polo Lacoste è un must.

Stravolgere un logo può confondere, disorientare, far perdere il legame emotivo con il pubblico. Lacoste ha fatto la scelta opposta: ha difeso il suo pittogramma, lo ha elevato a simbolo di coerenza e unicità, e lo ha integrato con intelligenza nelle evoluzioni del brand.

Anche nelle campagne speciali, come Save Our Species, dove il coccodrillo ha lasciato temporaneamente spazio ad altri animali in via d’estinzione, la posizione, lo stile e la composizione del logo sono rimasti invariati. Un gesto potente, che ha contribuito a rafforzare ancora di più il marchio.


Il coccodrillo è una lezione di branding

Lacoste ci insegna che l’identità di un brand si costruisce con coerenza, visione e rispetto per le proprie origini. Il pittogramma, nato da un aneddoto sportivo, è ancora oggi uno dei più riconosciuti e amati al mondo, perché essere un’icona significa sapere chi sei e non smettere mai di esserlo.

Lacoste: la protezione del marchio



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