Bianca e soffice come la neve...
Tutti, almeno una volta nella vita abbiamo tuffato le dita in quel barattolo bianco e blu per cospargerci del suo morbido candore… ma non tutti sanno che la crema Nivea è stata la protagonista del primo manifesto pubblicitario della storia.
Oggi è un’icona globale, ma nel 1911 l’imprenditore Oscar Troplowitz, direttore della Beiersdorf di Amburgo che l’ha creata con il farmacista tedesco Isaac Lifschütz e il dermatologo Paul Gerson Unna, è disperato perché nessuno la vuole. Il prodotto è innovativo, ma nessuno sente il "bisogno" di comprarlo.
Così prima di archiviare definitivamente il progetto, fa realizzare un manifesto con cui tappezza le strade di Amburgo. Solo un volto femminile in primo piano e una scritta: “come una donna tra le stelle”.
A meno di una settimana dell’affissione le vendite decollano e non c'è donna che non voglia mettere le mani in quel vasetto di crema “miracolosa”.
Ma quel manifesto è solo l’inizio, i successivi, rivolti a specifiche fasce di pubblico, sono a tutti gli effetti il primo esempio di pubblicità targhetizzata. La crema viene associata a un’idea di benessere quotidiano, purezza e cura familiare. In un’epoca in cui il concetto di "marketing" è ancora sconosciuto, Nivea getta le basi della pubblicità persuasiva così come la conosciamo oggi.
Il manifesto Nivea: l’alba della pubblicità moderna
Nivea è tra i primi brand a concepire la pubblicità come esperienza emozionale, non solo come mezzo informativo.
La forza della comunicazione visiva statica risiede nella sintesi, nella capacità di raccontare una storia – o evocare un’emozione – in una sola immagine. La pubblicità diventa memoria condivisa, simbolo del tempo.
Il cartellone fisico, spesso collocato in spazi pubblici, esercitaun’influenza silenziosa ma costante: la presenza nello spazio urbano e la ripetizione visiva.
Realizzato dal grafico tedesco Hans Rudi Erdt, celebre esponente del movimento Sachplakat, questo manifesto rappresenta una svolta perché non si limita a mostrare il prodotto, ma evoca la sensazione di bellezza e perfezione raggiungibile con Nivea. È una pubblicità emozionale, capace di trasformare un cosmetico in un ideale aspirazionale.
- Il manifesto combina immagine simbolica, slogan evocativo e design minimalista: pochi elementi ma massima chiarezza di messaggio.
- È una forma di pubblicità che punta più sull’identità visiva del brand che sulla mera esposizione del prodotto
- Si tratta di un approccio precoce alla pubblicità emozionale, capace di posizionare il prodotto nella mente del consumatore come qualcosa di desiderabile, non solo utile.
Dall’affissione alla connessione
Oggi viviamo in un universo dominato dai mezzi digitali, dove l’immagine pubblicitaria è mobile, interattiva, personalizzata. Il passaggio da affissioni murali a social media advertising ha rivoluzionato tempi, linguaggi e strategie. Tuttavia, il cuore della persuasione è rimasto invariato.
La pubblicità contemporanea – da un reel su Instagram a uno spot su YouTube – cerca ancora di:
- Colpire visivamente in un attimo
- Suscitare emozioni (desiderio, fiducia, senso di appartenenza)
- Creare un’identità riconoscibile
Il grande cambiamento è il passaggio dal monologo al dialogo. L’utente digitale interagisce, commenta, condivide, filtra, e la pubblicità è diventata esperienziale e fluida, spesso generata dagli stessi consumatori.
La pubblicità cambia forma, ma non sostanza
La storia della crema Nivea e dei suoi pionieristici manifesti ci ricorda che la pubblicità non è solo una tecnica di vendita, ma un termometro culturale.
Oggi come allora, il potere persuasivo della pubblicità visiva risiede nella sua capacità di interpretare i desideri, trasformandoli in simboli semplici, ma potenti.
Che si tratti di un manifesto o di una storia su TikTok, la pubblicità continua a fare ciò che ha sempre fatto: raccontare sogni e costruire immaginari.
Curiosità su Nivea
L’ingrediente rivoluzionario della cream Nivea è l’Eucerit, un’emulsione a base di lanolina che per la prima volta permettedi mescolare acqua e olio in una crema stabile, liscia, e facilmente conservabile.
Il nome "Nivea" deriva dal latino niveus – che significa "bianco come la neve" – e la crema viene inizialmente venduta in un elegante barattolo giallo decorato in stile Art Nouveau.
Solo nel 1925 appare il caratteristico barattolo blu con scritta bianca, che ha reso il marchio inconfondibile per decenni.
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